Panchina in ghisa e legno – Italia settentrionale, fine Ottocento
Una panchina nata nel Nord Italia alla fine dell’Ottocento, quando le fonderie lombarde e venete producevano arredi pubblici in ghisa che univano decoro e resistenza. Erano officine spesso nate per realizzare componenti industriali o parti meccaniche, e che nei momenti di minor lavoro si dedicavano anche a oggetti d’uso quotidiano: ringhiere, balaustre, sostegni per lampioni, panchine. In molti casi utilizzavano stampi riadattati da un pezzo all’altro, per questo si ritrovano motivi ricorrenti – volute, anelli, curvature – che oggi riconosciamo come una sorta di “alfabeto” della ghisa ottocentesca del Nord.
La struttura della panchina, in fusione di ghisa, è completamente originale. Le volute dei braccioli, le gambe rinforzate ad anello e la curva leggera della spalliera rimandano proprio a quelle produzioni urbane e di giardino diffuse tra fine Ottocento e primissimo Novecento. È stata conservata così com’è, con la patina brunita e le piccole ossidazioni che testimoniano il tempo.
Le tavole della seduta e dello schienale invece non erano recuperabili, come si vede dalle foto iniziali: marcite, deformate, consumate dall’umidità. Sono state rifatte rispettando passo e profili originali, ma in legno di teak, scelto per la sua stabilità e per la capacità di resistere agli agenti esterni senza trattamenti invasivi.
Il risultato è una panchina che ha ritrovato la sua funzione senza perdere il carattere antico: la solidità della ghisa ottocentesca e il calore sobrio del teak la rendono ideale per un giardino, un portico o un ingresso all’aperto, con quella sincerità rustica che appartiene alle cose costruite bene.
- Materiale: Legno e ghisa
- Dimensioni: cm 160x60x83 (H)
- Condizione: Restaurato
- Epoca: Fine '800
- Stato: Ottime condizioni






