Capriccio architettonico, olio su tela – Roma, fine XVII / inizi XVIII secolo
Il dipinto raffigura una maestosa rovina classicheggiante, costruita con rigorosa prospettiva: colonne corinzie, archi a tutto sesto, parapetti marmorei e scorci architettonici si stagliano solenni tra luci e ombre.
Il primo piano è animato da figurette elegantemente vestite, che introducono un racconto sospeso — di viaggio, di attesa, forse di corte.
Tocchi di luce su vesti e strutture, accenti cromatici vivaci e contrasti ben calibrati contribuiscono a creare profondità, movimento e atmosfera.
Opera di mano colta e raffinata, dal forte impatto scenografico, destinata con ogni probabilità a committenze intellettuali o aristocratiche.
Il dipinto, perfettamente originale e ben conservato, è stato pulito, rintelato e incorniciato in una cornice rifatta in legno intagliato e dorato a foglia oro, fedele allo stile dell’epoca.
Per caratteristiche stilistiche e compositive, l’opera si può ricondurre alla cerchia di Alberto Carlieri, pittore attivo a Roma tra la fine del Seicento e i primi decenni del Settecento. Allievo di Andrea Locatelli, Carlieri è noto per i suoi capricci architettonici popolati da figure teatrali e raffinate, ambientati in scenari di rovine classiche immaginate, ma rese con grande rigore prospettico e armonia formale.
Il capriccio architettonico è un genere pittorico nato nel Seicento: una pittura d’invenzione in cui l’artista immagina architetture e rovine mai esistite, unendo fantasia, cultura e simbolismo.
Molto apprezzati da nobili, religiosi e studiosi, questi dipinti non erano semplici paesaggi: osservandoli si poteva riflettere sul passato glorioso dell’antichità, ma anche sulla fragilità del tempo, sulla vanità delle opere umane e sul senso della storia. Spesso scelti per decorare palazzi, biblioteche o conventi, rappresentavano un raffinato equilibrio tra arte, pensiero e immaginazione.
Scegliere oggi un capriccio architettonico significa portare con sé una pittura colta, evocativa e senza tempo, un’opera che lascia spazio alla mente e alla memoria, arricchendo lo sguardo di chi entra e di chi abita.
- Materiale: olio su tela
- Dimensioni: cm 120 x 156
- Condizione: Restaurato
- Epoca: '600
- Stile: Barocco
- Stato: Ottime condizioni